Convenzioni per le immagini

Da Sezione Pianeti UAI.

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Attualmente, la Sezione Pianeti ha la fortuna di ricevere centinaia di immagini, almeno per i pianeti principali, in ogni apparizione. Occorrono perciò delle indicazioni che permettano agli osservatori di mettere le osservazioni nella forma opportuna, e ai coordinatori di utilizzare al meglio il tempo libero che possono dedicare alla Sezione.
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Per questo motivo, è stata redatta la seguente serie di "regole" che dovrebbero essere rispettate il più possibile. Può sembrare esagerato che noi si chieda di utilizzare un certo nome per il file contenente l'osservazione... Ma i pochi secondi spesi a cambiarlo, moltiplicati per il numero delle immagini, risultano in ore di lavoro spese solo per questo compito.
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All'osservatore, quest'operazione richiede pochissimo tempo e solo un po' d'attenzione: è per questo quindi che ci appelliamo alla sua comprensione.
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In altri casi, non si tratta di benevolenza, ma di una reale necessità: è il caso dei dati da includere accanto all'immagine, senza i quali essa non diventa una vera "osservazione" utilizzabile.
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Nel seguito indichiamo, quindi, i requisiti, che invitiamo tutti a leggere e stampare, iniziando da quelli prioritari.
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== A. Requisiti indispensabili ==
== A. Requisiti indispensabili ==
'''Non rispettandone uno o più l’immagine può divenire inutilizzabile'''
'''Non rispettandone uno o più l’immagine può divenire inutilizzabile'''
===Ripresa===
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<li> Annotare sempre il tempo di metà posa, non quello iniziale, finale, o di scrittura del file.
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<li> Annotare sempre il tempo di metà posa, non quello iniziale, finale, o di scrittura del file.</li>
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<li> Verificare che l’orologio sia correttamente regolato con la precisione del minuto. Come al punto 1, il mancato rispetto di questa norma puo determinare l’impossibilità di utilizzare le misure di longitudine sull’immagine, che risulteranno errate.
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<li> Verificare che l’orologio sia correttamente regolato con la precisione del minuto. Come al punto 1, il mancato rispetto di questa norma puo determinare l’impossibilità di utilizzare le misure di longitudine sull’immagine, che risulteranno errate.</li>
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<li> Non riprendere Marte senza filtri IR-cut o IR-pass (per quest’ultimo va bene un filtro rosso). In caso contrario l’immagine non è utilizzabile. Per gli altri pianeti vedere oltre.
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<li> Non riprendere Marte senza filtri IR-cut o IR-pass (per quest’ultimo va bene un filtro rosso). In caso contrario l’immagine non è utilizzabile. Per gli altri pianeti vedere oltre.</li>
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===Elaborazione===
===Elaborazione===
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<li> Evitare con massima cura di “tagliare” il bordo del pianeta, sia annerendo eccessivamente il fondo del cielo, che ritagliando il disco per incollarlo su fondo nero. Il bordo deve restare naturale, mostrando la sua graduale sfumatura verso il fondo dell’immagine. Il bordo ritagliato impedisce qualunque misura sull’immagine.
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<li> Evitare con massima cura di “tagliare” il bordo del pianeta, sia annerendo eccessivamente il fondo del cielo, che ritagliando il disco per incollarlo su fondo nero. Il bordo deve restare naturale, mostrando la sua graduale sfumatura verso il fondo dell’immagine. Il bordo ritagliato impedisce qualunque misura sull’immagine.</li>
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===Presentazione delle immagini===
===Presentazione delle immagini===
<ol start="5">
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<li> Specificare in modo chiaro e preciso l’orientazione del disco del pianeta, ruotandolo in modo che Nord sia in basso, il lembo precedente (p) a sinistra, seguente (following, f) a destra; oppure, riportando un crocicchio con le annotazioni N, S, p, f. In alcuni casi è impossibile risalire a posteriori all’orientazione, specialmente se c’è stato un ribaltamento speculare con scambio p-f.
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<li> Specificare in modo chiaro e preciso l’orientazione del disco del pianeta, ruotandolo in modo che Nord sia in basso, il lembo precedente (p) a sinistra, seguente (following, f) a destra; oppure, riportando un crocicchio con le annotazioni N, S, p, f. In alcuni casi è impossibile risalire a posteriori all’orientazione, specialmente se c’è stato un ribaltamento speculare con scambio p-f.</li>
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<li> Inserire nell’immagine finale (e non in un file, testo di e-mail o altro) tutte le informazioni  indispensabili. Esse sono:
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<li> Inserire nell’immagine finale (e non in un file, testo di e-mail o altro) tutte le informazioni  indispensabili. Esse sono:</li>
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    i. Nome e cognome dell’autore, sito
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  ii. Tempo Universale della ripresa (data e ora, specificando “UT”)
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<li> Nome e cognome dell’autore, sito</li>
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  iii. Longitudine/i del Meridiano Centrale (tutti i sistemi - I, II e III -  per Giove e Saturno)
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<li> Tempo Universale della ripresa (data e ora, specificando “UT”)</li>
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  iv. Strumento (diametro, schema, rapporto focale)
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<li> Longitudine/i del Meridiano Centrale (tutti i sistemi - I, II e III -  per Giove e Saturno)</li>
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    v. Apparato di acquisizione, numero di frames totali e selezionati
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<li> Strumento (diametro, schema, rapporto focale)</li>
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  vi. Banda passante (ovvero, filtri usati); impiego o meno del filtro IR-cut
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<li> Apparato di acquisizione, numero di frames totali e selezionati</li>
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  vii. Seeing e giudizio sulla trasparenza
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<li> Banda passante (ovvero, filtri usati); impiego o meno del filtro IR-cut</li>
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<li> Evitare elaborazioni spinte e specificare nell’immagine, brevemente, quelle effettuate. Aumentare la nitidezza dei dettagli oltre un certo limite provoca l’apparizione di artefatti, in particolare presso le transizioni tra aree chiare e scure. Oltre a non  apportare informazioni aggiuntive, ciò determina difficoltà nell’interpretazione e nella misura dell’immagine.  
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<li> Evitare elaborazioni spinte e specificare nell’immagine, brevemente, quelle effettuate. Aumentare la nitidezza dei dettagli oltre un certo limite provoca l’apparizione di artefatti, in particolare presso le transizioni tra aree chiare e scure. Oltre a non  apportare informazioni aggiuntive, ciò determina difficoltà nell’interpretazione e nella misura dell’immagine.</li>
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<li> Specificare come l’orientazione è stata ottenuta (a priori: orientando opportunamente la camera; a posteriori: misurando l’angolazione della traccia di una stella).
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<li> Specificare come l’orientazione è stata ottenuta (a priori: orientando opportunamente la camera; a posteriori: misurando l’angolazione della traccia di una stella).</li>
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<li> Includere la somma grezza dei frames, con disco delle stesse dimensioni degli altri.
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<li> Includere la somma grezza dei frames, con disco delle stesse dimensioni degli altri.</li>
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<li> Includere, quando è presente l’immagine a colori, i canali separati R, G, B. Tutti i dischi devono avere le stesse dimensioni.
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<li> Includere, quando è presente l’immagine a colori, i canali separati R, G, B. Tutti i dischi devono avere le stesse dimensioni.</li>
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<li> Evitare di riprendere senza filtri IR-cut o IR-pass Giove o Saturno.
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<li> Evitare di riprendere senza filtri IR-cut o IR-pass Giove o Saturno.</li>
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<li> Inviare formati standard visualizzabili sui browser web (JPEG in particolare) e archiviare comunque la stessa immagine in BMP o TIFF; nel caso in cui il coordinatore ne abbia bisogno per ulteriori elaborazioni, è infatti meglio conservare una versione dell’immagine non alterata dalla compressione JPEG.
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<li> Inviare formati standard visualizzabili sui browser web (JPEG in particolare) e archiviare comunque la stessa immagine in BMP o TIFF; nel caso in cui il coordinatore ne abbia bisogno per ulteriori elaborazioni, è infatti meglio conservare una versione dell’immagine non alterata dalla compressione JPEG.</li>
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<li> Cercare di ripetere la ripresa a distanza di 15~30 minuti. Ciò permette di eliminare ogni ambiguità su dettagli al limite dell’immagine, specialmente nel caso di Giove e Saturno.
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<li> Cercare di ripetere la ripresa a distanza di 15~30 minuti. Ciò permette di eliminare ogni ambiguità su dettagli al limite dell’immagine, specialmente nel caso di Giove e Saturno.</li>
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'''Che evitano gravi ambiguità  
'''Che evitano gravi ambiguità  
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# Orientare l’immagine secondo la tradizionale visione telescopica: Sud in alto, p a sinistra.
# Orientare l’immagine secondo la tradizionale visione telescopica: Sud in alto, p a sinistra.
# Usare sempre le denominazioni “precedente” (abbreviazione: p) e “seguente” (f), non E e W (oppure O) che sono ambigue. Infatti E e W, sul pianeta, sono generalmente invertite rispetto alle corrispondenti direzioni celesti, cosa che può generare ogni sorta di confusione.
# Usare sempre le denominazioni “precedente” (abbreviazione: p) e “seguente” (f), non E e W (oppure O) che sono ambigue. Infatti E e W, sul pianeta, sono generalmente invertite rispetto alle corrispondenti direzioni celesti, cosa che può generare ogni sorta di confusione.
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# Per la stima del seeing usare possibilmente la scala di Antoniadi, in cifre romane seguite dall’abbreviazione “Ant.”.
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# Per la stima del seeing usare possibilmente la scala di Antoniadi tramite ispezione visuale dell'immagine a alti ingrandimenti, in cifre romane seguite dall’abbreviazione “Ant.”.
==D. Nome del file==
==D. Nome del file==
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     nnnn            i primi 4 caratteri del cognome dell’osservatore.
     nnnn            i primi 4 caratteri del cognome dell’osservatore.
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Esempio: 20040302_1603_tang.jpg (immagine ripresa da P. Tanga alle 16.03 TU del 2 marzo 2004).
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Esempio: 20040302_1603_tang.jpg (immagine ripresa da P. Tanga alle 16.03 TU del 2 marzo 2004).
Da notare che:  
Da notare che:  
* due segni “_” (sottolineato) sono presenti;  
* due segni “_” (sottolineato) sono presenti;  
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* non si deve indicare il nome del pianeta.  
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* si tollera (ma non si raccomanda) la presenza del nome del pianeta (o di una sigla equivalente) prima dell'anno.  
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== Riferimenti utili ==
== Riferimenti utili ==
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Le effemeridi dei pianeti e i valori del Meridiano Centrale ottenuti tramite programmi e fonti varie possono essere verificati con l’Almanacco UAI, o sul sito dell'Institut de Mécanique Céleste et Calcul des Éphemerides (http://www.imcce.fr/).
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Le effemeridi dei pianeti e i valori del Meridiano Centrale ottenuti tramite programmi e fonti varie possono essere verificati con l’Almanacco UAI, o sul sito dell'''Institut de Mécanique Céleste et Calcul des Éphemerides'' (http://www.imcce.fr/).
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Vi invitiamo a consultare anche le raccomandazioni presenti alle pagine di ogni pianeta, per le necessità specifiche che si possono presentare caso per caso.
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== Esempi ==
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[[Immagine:standard_esempio.jpg|center|thumb|500px|Scheda osservativa compilata con tutte le parti necessarie, per un'immagine policromatica. Da notare i [[Marte: L'osservazione digitale|requisiti per l'orientazione specifici al caso di Marte.]]]]
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[[Immagine:esemipio2.jpg|center|thumb|400px|Scheda osservativa per un'immagine monocromatica di Giove.]]

Versione corrente delle 20:38, 15 apr 2007

Attualmente, la Sezione Pianeti ha la fortuna di ricevere centinaia di immagini, almeno per i pianeti principali, in ogni apparizione. Occorrono perciò delle indicazioni che permettano agli osservatori di mettere le osservazioni nella forma opportuna, e ai coordinatori di utilizzare al meglio il tempo libero che possono dedicare alla Sezione.

Per questo motivo, è stata redatta la seguente serie di "regole" che dovrebbero essere rispettate il più possibile. Può sembrare esagerato che noi si chieda di utilizzare un certo nome per il file contenente l'osservazione... Ma i pochi secondi spesi a cambiarlo, moltiplicati per il numero delle immagini, risultano in ore di lavoro spese solo per questo compito. All'osservatore, quest'operazione richiede pochissimo tempo e solo un po' d'attenzione: è per questo quindi che ci appelliamo alla sua comprensione.

In altri casi, non si tratta di benevolenza, ma di una reale necessità: è il caso dei dati da includere accanto all'immagine, senza i quali essa non diventa una vera "osservazione" utilizzabile.

Nel seguito indichiamo, quindi, i requisiti, che invitiamo tutti a leggere e stampare, iniziando da quelli prioritari.

Indice

A. Requisiti indispensabili

Non rispettandone uno o più l’immagine può divenire inutilizzabile

Ripresa

  1. Annotare sempre il tempo di metà posa, non quello iniziale, finale, o di scrittura del file.
  2. Verificare che l’orologio sia correttamente regolato con la precisione del minuto. Come al punto 1, il mancato rispetto di questa norma puo determinare l’impossibilità di utilizzare le misure di longitudine sull’immagine, che risulteranno errate.
  3. Non riprendere Marte senza filtri IR-cut o IR-pass (per quest’ultimo va bene un filtro rosso). In caso contrario l’immagine non è utilizzabile. Per gli altri pianeti vedere oltre.

Elaborazione

  1. Evitare con massima cura di “tagliare” il bordo del pianeta, sia annerendo eccessivamente il fondo del cielo, che ritagliando il disco per incollarlo su fondo nero. Il bordo deve restare naturale, mostrando la sua graduale sfumatura verso il fondo dell’immagine. Il bordo ritagliato impedisce qualunque misura sull’immagine.

Presentazione delle immagini

  1. Specificare in modo chiaro e preciso l’orientazione del disco del pianeta, ruotandolo in modo che Nord sia in basso, il lembo precedente (p) a sinistra, seguente (following, f) a destra; oppure, riportando un crocicchio con le annotazioni N, S, p, f. In alcuni casi è impossibile risalire a posteriori all’orientazione, specialmente se c’è stato un ribaltamento speculare con scambio p-f.
  2. Inserire nell’immagine finale (e non in un file, testo di e-mail o altro) tutte le informazioni indispensabili. Esse sono:
    1. Nome e cognome dell’autore, sito
    2. Tempo Universale della ripresa (data e ora, specificando “UT”)
    3. Longitudine/i del Meridiano Centrale (tutti i sistemi - I, II e III - per Giove e Saturno)
    4. Strumento (diametro, schema, rapporto focale)
    5. Apparato di acquisizione, numero di frames totali e selezionati
    6. Banda passante (ovvero, filtri usati); impiego o meno del filtro IR-cut
    7. Seeing e giudizio sulla trasparenza

B. Requisiti importanti

Se non soddisfatti diminuiscono il valore dell’immagine

  1. Evitare elaborazioni spinte e specificare nell’immagine, brevemente, quelle effettuate. Aumentare la nitidezza dei dettagli oltre un certo limite provoca l’apparizione di artefatti, in particolare presso le transizioni tra aree chiare e scure. Oltre a non apportare informazioni aggiuntive, ciò determina difficoltà nell’interpretazione e nella misura dell’immagine.
  2. Specificare come l’orientazione è stata ottenuta (a priori: orientando opportunamente la camera; a posteriori: misurando l’angolazione della traccia di una stella).
  3. Includere la somma grezza dei frames, con disco delle stesse dimensioni degli altri.
  4. Includere, quando è presente l’immagine a colori, i canali separati R, G, B. Tutti i dischi devono avere le stesse dimensioni.
  5. Evitare di riprendere senza filtri IR-cut o IR-pass Giove o Saturno.
  6. Inviare formati standard visualizzabili sui browser web (JPEG in particolare) e archiviare comunque la stessa immagine in BMP o TIFF; nel caso in cui il coordinatore ne abbia bisogno per ulteriori elaborazioni, è infatti meglio conservare una versione dell’immagine non alterata dalla compressione JPEG.
  7. Cercare di ripetere la ripresa a distanza di 15~30 minuti. Ciò permette di eliminare ogni ambiguità su dettagli al limite dell’immagine, specialmente nel caso di Giove e Saturno.

C. Convenzioni importanti

Che evitano gravi ambiguità

  1. Orientare l’immagine secondo la tradizionale visione telescopica: Sud in alto, p a sinistra.
  2. Usare sempre le denominazioni “precedente” (abbreviazione: p) e “seguente” (f), non E e W (oppure O) che sono ambigue. Infatti E e W, sul pianeta, sono generalmente invertite rispetto alle corrispondenti direzioni celesti, cosa che può generare ogni sorta di confusione.
  3. Per la stima del seeing usare possibilmente la scala di Antoniadi tramite ispezione visuale dell'immagine a alti ingrandimenti, in cifre romane seguite dall’abbreviazione “Ant.”.

D. Nome del file

Il nome del file deve essere costituito solo ed esclusivamente dalla seguente sequenza di caratteri: aaaammgg_oooo_nnnn(.jpg) nella quale:

   aaaa   indica   4 caratteri disponibili per l’anno;
     mm            2 caratteri per il mese;
     gg            2 caratteri per il giorno;
   oooo            4 caratteri per ora e minuti in TU;
   nnnn            i primi 4 caratteri del cognome dell’osservatore.

Esempio: 20040302_1603_tang.jpg (immagine ripresa da P. Tanga alle 16.03 TU del 2 marzo 2004).

Da notare che:

  • due segni “_” (sottolineato) sono presenti;
  • si tollera (ma non si raccomanda) la presenza del nome del pianeta (o di una sigla equivalente) prima dell'anno.

Inoltre:

  • se l’immagine contiene il pianeta ripreso a TU diversi, nel nome del file si scelga di indicare solo il primo in ordine cronologico;
  • se si presentano più immagini relative ad una stessa epoca (data e TU) si aggiunga il suffisso “_a”, “_b” ecc.

Riferimenti utili

Le effemeridi dei pianeti e i valori del Meridiano Centrale ottenuti tramite programmi e fonti varie possono essere verificati con l’Almanacco UAI, o sul sito dell'Institut de Mécanique Céleste et Calcul des Éphemerides (http://www.imcce.fr/).

Vi invitiamo a consultare anche le raccomandazioni presenti alle pagine di ogni pianeta, per le necessità specifiche che si possono presentare caso per caso.

Esempi

Scheda osservativa compilata con tutte le parti necessarie, per un'immagine policromatica. Da notare i requisiti per l'orientazione specifici al caso di Marte.
Scheda osservativa per un'immagine monocromatica di Giove.
Strumenti personali