Giove: eruzione di macchie in NTB

Da Sezione Pianeti UAI.

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Fra marzo e maggio 2007 è riapparsa la Fascia Temperata Nord (NTB) di Giove, attraverso una spettacolare eruzione di macchie che ha interessato la sua latitudine (circa 25°N). La fascia si era gradualmente indebolita nel 2002 ed era sparita nel 2003. Da allora, ne erano rimaste solo lievi tracce in fotografie ad alta risoluzione.
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L'analisi delle osservazioni storiche ci dice che questo fenomeno è ricorrente, almeno a partire dalla fine dell'Ottocento. Si presenta in un certo numero di varianti, e siamo ancora lontani dal capire se esiste uno "schema standard" di questa perturbazione. Sembra avere una periodicità, ma questa non sempre è rispettata; è incerto il legame fra l'eruzione del "jetstream" a 24°N e gli episodi di rivitalizzazione della fascia. A volte l'eruzione è avvenuta mentre la fascia era scura, a volta mentre era invisibile, e ha avuto l'effetto di riportarla alla prominenza. Ma la NTB spesso è sbiadita e riapparsa senza la contemporanea eruzione del "jetstream".  
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[[Immagine:j20070401_medu.jpg|thumb|250px|right|A. Medugno, 1 aprile 2007]]
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Nella prima parte del Novecento, fino agli anni Sessanta, i periodi di rotazione del "jetstream" erano dell'ordine di 9h 49m, ed erano riferiti a treni di macchiette scure;viceversa, a partire dall'eruzione del 1970, il fenomeno è stato innescato dalla comparsa di una macchia brillante più veloce, dietro la quale si sono sviluppate altre macchie chiare alternate a barre e condensazioni scure. Così è stato nel 2007, come nell'ultimo precedente del 1990. L'intervallo di 17 anni fra queste ricorrenze recenti, pur non costituendo un primato, è comunque lungo rispetto alla frequenza tipica di 5-10 anni (fine Novecento).  
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La prima immagine di questa eruzione è del 27 marzo, ripresa da F. Carvalho (Brasile). La macchia principale e più avanzata del gruppo era di una brillantezza impressionante, come si vede in questa fotografia di A. Medugno (visualmente, "una vera e propria lampadina accesa", dice l'autore); le macchie che la seguivano, per lo più scure, si sono rapidamente moltiplicate, dando luogo a uno "sciame" di dettagli caotici progressivamente più allungato, che occupava le latitudini fra 20° e 30°N; possiamo seguirne l'evoluzione nei planisferi del pianeta pubblicati nella [[Giove: Mappe|pagina relativa]].  
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Il fenomeno si è sviluppato come una tipica eruzione del "jetstream" NTBs (24°N), con la macchia principale che si spostava verso longitudini descrescenti (moto "progrado") alla fulminea velocità tipica della corrente: circa 5° al giorno rispetto al Sistema I. Ovvero, con un periodo di rotazione di 9h 47m, corrispondente a una velocità di 160 m/sec rispetto agli strati profondi del pianeta (il Sistema III).  
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Un aspetto significativo di queste eruzioni è la comparsa in successione di periodi di rotazione diversi, definiti in passato B, C e D (A essendo il periodo normale della corrente "lenta" locale, 9h 56m). Il periodo D è il più rapido (9h 57m), ed è quello iniziale delle eruzioni moderne; in precedenza, la perturbazione esordiva piuttosto con il periodo C (attorno a 9h 49m) e, uno o due anni dopo, apparivano macchie che si muovevano secondo il periodo B (9h 53m), poco più veloce del Sistema II.
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A volte sono state registrate contemporaneamente macchie che si muovevano secondo periodi diversi, sollevando l'interrogativo di come sia possibile la sovrapposizione di più correnti nella stessa regione (forse a quote atmosferiche diverse?).  
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[[Immagine:j20070422_medu.jpg|thumb|250px|left|A. Medugno, 22 aprile 2007]]
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In ogni caso, rimane misterioso come questa latitudine produca macchie tanto più veloci di tutte le altre che appaiono sul pianeta, più veloci anche delle grandi piume e festoni del "jetstream" equatoriale (Sistema I).
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Tale moto ha fatto compiere alla macchia un giro completo di Giove in poche settimane, sparpagliando le macchie scure che la seguivano lungo tutto il pianeta. Nelle fasi iniziali esse apparivano come un insieme incoerente di condensazioni, ma ben presto si sono saldate e la latitudine è apparsa occupata da una fascia continua e scura, la nuova NTB.
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La consultazione dell'archivio storico ci mostra come questi fenomeni siano ricorrenti, almeno a partire dalla fine dell'Ottocento. Esso si è però presentato in un certo numero di varianti, e siamo lontani dall'aver capito se esiste uno "schema standard" della sua evoluzione. Non si sa se avvenga in modo casuale oppure abbia una periodicità; è incerto perfino il legame fra l'eruzione del "jetstream" e gli episodi di rivitalizzazione della fascia. A volte l'eruzione è avvenuta mentre la fascia era scura, a volta mentre era invisibile, e ha avuto l'effetto di riportarla alla prominenza. Ma la NTB spesso è sbiadita e riapparsa senza la contemporanea eruzione del "jetstream".
 
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[[Immagine:j20070401_medu.jpg|thumb|250px|right|A. Medugno, 1 aprile 2007]]
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La Fascia Temperata Nord (NTB) si era gradualmente indebolita nel 2002, ed era sparita nel 2003. Da allora, ne erano rimaste lievi tracce, in fotografie ad alta risoluzione. Fra marzo e maggio 2007 la NTB è riapparsa, attraverso una spettacolare eruzione di macchie.
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[[Immagine:j20070506_medu.jpg|thumb|250px|right|A. Medugno, 6 maggio 2007]]
[[Immagine:j20070506_medu.jpg|thumb|250px|right|A. Medugno, 6 maggio 2007]]
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Nella prima parte del Novecento, fino agli anni Sessanta, i periodi di rotazione del "jetstream" erano dell'ordine di 9h 49m, ed erano riferiti a treni di macchiette nere; viceversa, a partire dall'eruzione del 1970, il fenomeno è stato innescato dalla comparsa di una macchia brillante e più veloce, dietro la quale si sono sviluppate altre macchie chiare alternate a barre e condensazioni scure. Così è stato nel 2007, come nell'ultimo precedente del 1990. L'intervallo di 17 anni fra queste ultime ricorrenze, pur non costituendo un primato, è comunque lungo rispetto alla frequenza tipica (a fine Novecento) di 5-10 anni.
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La prima immagine dell'eruzione è del 27 marzo, ripresa da F. Carvalho (Brasile). La macchia principale e più avanzata del gruppo era di una brillantezza impressionante, come si vede in questa fotografia di A. Medugno (visualmente, "una vera e propria lampadina accesa", dice l'osservatore); dietro di essa, sono apparse e si sono rapidamente moltiplicate macchie per lo più scure, uno sciame di dettagli caotici progressivamente più lungo, che occupava le latitudini fra 20° e 30°N; possiamo seguirne l'evoluzione nei planisferi del pianeta pubblicati nella pagina relativa.  
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Un aspetto bizzarro di queste eruzioni è la comparsa in successione di periodi di rotazione diversi, definiti storicamente "B", "C" e "D". Il periodo "D" è il più rapido, ed è quello iniziale delle eruzioni moderne; in precedenza, la perturbazione esordiva piuttosto con il
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Il fenomeno si è presentato come una tipica eruzione del "jetstream" NTBs (24°N), con la macchia principale che si spostava verso longitudini descrescenti (moto "progrado") alla fulminea velocità tipica della corrente: circa 5° al giorno rispetto al Sistema I, corrispondente a una velocità di 160 m/sec rispetto agli strati profondi del pianeta (il Sistema III).  
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periodo "C" (attorno a 9h 49m) e, uno o due anni dopo, apparivano macchie che si muovevano secondo il periodo "B" (9h 53m), poco più veloce del Sistema II (quello tipico della Macchia Rossa e dei dettagli non equatoriali).  
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A volte sono state registrate contemporaneamente macchie che si muovevano secondo periodi diversi, sollevando l'interrogativo di come sia possibile la sovrapposizione di più correnti nella stessa regione (forse a quote atmosferiche diverse?).  
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Tale moto ha fatto compiere alla macchia un giro completo di Giove in poche settimane, sparpagliando le macchie scure che la seguivano lungo tutto il pianeta. Nelle fasi iniziali esse apparivano come un insieme incoerente di condensazioni, ma ben presto si sono saldate e la latitudine è apparsa occupata da una fascia continua e scura, la nuova NTB.
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=== 2012 ===
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[[Immagine:j20120421_Kardasis.jpg|thumb|250px|right|M. Kardasis, 19 aprile 2012]]
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Negli anni successivi la NTB si è progressivamente indebolita. L'immagine qui a fianco di Kardasis (nell'infrarosso vicino) mostra l'inizio di una nuova eruzione, con l'apparizione della solita macchia luminosa, seguita da un tratto scuro. La risoluzione è molto scarsa, perché siamo a meno di un mese dalla congiunzione eliaca. Si è potuto seguire il fenomeno per pochi giorni, sufficienti per dimostrare che la macchia si muoveva di circa 5° al giorno rispetto al Sistema I, verso longitudine decrescente.
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In ogni caso, rimane misterioso come questa latitudine produca macchie tanto più veloci di tutte le altre che appaiono sul pianeta, più veloci anche delle grandi piume e festoni del "jetstream" equatoriale (cosiddetto Sistema I, caratterizzato da periodi dell'ordine di 9h 50m).
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[[Immagine:j20120818_mori.jpg|thumb|250px|right|M. Morini, 18 agosto 2012]]
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Le osservazioni successive devono attendere giugno, con la nuova apparizione. Sempre a bassa risoluzione, si vede la NTB ormai completamente scura e compatta. Questa volta anche la NEB è andata incontro a un parossismo di attività, e la NTropZ intermedia si è colorata di una tinta arancio carico, ed è percorsa da strisce diagonali, che visualizzano il differenziale latitudinale dei venti. Con l'autunno, la regione torna all'aspetto consueto.

Versione delle 13:43, 1 set 2013

L'analisi delle osservazioni storiche ci dice che questo fenomeno è ricorrente, almeno a partire dalla fine dell'Ottocento. Si presenta in un certo numero di varianti, e siamo ancora lontani dal capire se esiste uno "schema standard" di questa perturbazione. Sembra avere una periodicità, ma questa non sempre è rispettata; è incerto il legame fra l'eruzione del "jetstream" a 24°N e gli episodi di rivitalizzazione della fascia. A volte l'eruzione è avvenuta mentre la fascia era scura, a volta mentre era invisibile, e ha avuto l'effetto di riportarla alla prominenza. Ma la NTB spesso è sbiadita e riapparsa senza la contemporanea eruzione del "jetstream".

Nella prima parte del Novecento, fino agli anni Sessanta, i periodi di rotazione del "jetstream" erano dell'ordine di 9h 49m, ed erano riferiti a treni di macchiette scure;viceversa, a partire dall'eruzione del 1970, il fenomeno è stato innescato dalla comparsa di una macchia brillante più veloce, dietro la quale si sono sviluppate altre macchie chiare alternate a barre e condensazioni scure. Così è stato nel 2007, come nell'ultimo precedente del 1990. L'intervallo di 17 anni fra queste ricorrenze recenti, pur non costituendo un primato, è comunque lungo rispetto alla frequenza tipica di 5-10 anni (fine Novecento).

Un aspetto significativo di queste eruzioni è la comparsa in successione di periodi di rotazione diversi, definiti in passato B, C e D (A essendo il periodo normale della corrente "lenta" locale, 9h 56m). Il periodo D è il più rapido (9h 57m), ed è quello iniziale delle eruzioni moderne; in precedenza, la perturbazione esordiva piuttosto con il periodo C (attorno a 9h 49m) e, uno o due anni dopo, apparivano macchie che si muovevano secondo il periodo B (9h 53m), poco più veloce del Sistema II.

A volte sono state registrate contemporaneamente macchie che si muovevano secondo periodi diversi, sollevando l'interrogativo di come sia possibile la sovrapposizione di più correnti nella stessa regione (forse a quote atmosferiche diverse?).

In ogni caso, rimane misterioso come questa latitudine produca macchie tanto più veloci di tutte le altre che appaiono sul pianeta, più veloci anche delle grandi piume e festoni del "jetstream" equatoriale (Sistema I).


2007

A. Medugno, 1 aprile 2007

La Fascia Temperata Nord (NTB) si era gradualmente indebolita nel 2002, ed era sparita nel 2003. Da allora, ne erano rimaste lievi tracce, in fotografie ad alta risoluzione. Fra marzo e maggio 2007 la NTB è riapparsa, attraverso una spettacolare eruzione di macchie.

A. Medugno, 6 maggio 2007

La prima immagine dell'eruzione è del 27 marzo, ripresa da F. Carvalho (Brasile). La macchia principale e più avanzata del gruppo era di una brillantezza impressionante, come si vede in questa fotografia di A. Medugno (visualmente, "una vera e propria lampadina accesa", dice l'osservatore); dietro di essa, sono apparse e si sono rapidamente moltiplicate macchie per lo più scure, uno sciame di dettagli caotici progressivamente più lungo, che occupava le latitudini fra 20° e 30°N; possiamo seguirne l'evoluzione nei planisferi del pianeta pubblicati nella pagina relativa.

Il fenomeno si è presentato come una tipica eruzione del "jetstream" NTBs (24°N), con la macchia principale che si spostava verso longitudini descrescenti (moto "progrado") alla fulminea velocità tipica della corrente: circa 5° al giorno rispetto al Sistema I, corrispondente a una velocità di 160 m/sec rispetto agli strati profondi del pianeta (il Sistema III).

Tale moto ha fatto compiere alla macchia un giro completo di Giove in poche settimane, sparpagliando le macchie scure che la seguivano lungo tutto il pianeta. Nelle fasi iniziali esse apparivano come un insieme incoerente di condensazioni, ma ben presto si sono saldate e la latitudine è apparsa occupata da una fascia continua e scura, la nuova NTB.


2012

File:J20120421 Kardasis.jpg
M. Kardasis, 19 aprile 2012

Negli anni successivi la NTB si è progressivamente indebolita. L'immagine qui a fianco di Kardasis (nell'infrarosso vicino) mostra l'inizio di una nuova eruzione, con l'apparizione della solita macchia luminosa, seguita da un tratto scuro. La risoluzione è molto scarsa, perché siamo a meno di un mese dalla congiunzione eliaca. Si è potuto seguire il fenomeno per pochi giorni, sufficienti per dimostrare che la macchia si muoveva di circa 5° al giorno rispetto al Sistema I, verso longitudine decrescente.

File:J20120818 mori.jpg
M. Morini, 18 agosto 2012

Le osservazioni successive devono attendere giugno, con la nuova apparizione. Sempre a bassa risoluzione, si vede la NTB ormai completamente scura e compatta. Questa volta anche la NEB è andata incontro a un parossismo di attività, e la NTropZ intermedia si è colorata di una tinta arancio carico, ed è percorsa da strisce diagonali, che visualizzano il differenziale latitudinale dei venti. Con l'autunno, la regione torna all'aspetto consueto.

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