Giove - Meeting JUPOS 2011

Da Sezione Pianeti UAI.

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Versione corrente delle 20:04, 29 lug 2011

Allegria nel team JUPOS per i brillanti risultati conseguiti. Da sinistra, H.-J. Mettig, M. Jacquesson, G. Hahn, M. Vedovato, G. Adamoli (cortesia di J. H. Rogers)

Il 21-24 luglio 2011 il team JUPOS ha tenuto a Muggenbrunn (Germania) un meeting di messa a punto dei propri metodi e risultati. Seguiva di due anni il precedente, ospitato nella stessa località.

Quasi tutti i partecipanti, gli stessi del 2009, appaiono nell'immagine qui sopra (manca J. H. Rogers, che fotografa). Sullo sfondo, l'incantevole paesaggio della Foresta Nera. Il tempo uggioso, con ripetuti scrosci di pioggia, ha consentito un'unica uscita nei dintorni, anch'essa funestata dalla pioggia. Eppure, la foto cattura un momentaneo pallido Sole, e l'ilarità del gruppo simboleggia la soddisfazione per un meeting denso di significato scientifico.

Nuove scoperte su Giove si moltiplicano, grazie al database di misure posizionali che si vanno sistematicamente accumulando, sotto la direzione di Mettig, a partire da immagini degli astrofili di tutto il mondo.

Rogers, Direttore della Jupiter Section della BAA, ha fatto il punto sulle conoscenze relative ad alcune correnti atmosferiche, in particolare: 1) il jetstream nord-equatoriale a 7°N, dove una temporanea assenza dei tipici festoni ha portato in rilievo dettagli più minuti, dal moto veloce; 2) il jetstream al bordo sud della NTB, le cui variazioni di velocità appaiono connesse alla presenza di diverse tipologie di dettagli; 3) il jetstream retrogrado che soffia lungo il bordo sud della SEB, osservato all'interno del complesso e spettacolare ciclo di attività che ha portato la fascia a sbiadire nel 2009-2010, e a rivitalizzarsi al termine del 2010; anche qui, varie categorie di dettagli chiari e scuri, dotati di velocità diverse, si suseguono nel corso di varie fasi di attività.

Adamoli, responsabile del programma Giove della Sezione Pianeti UAI, ha parlato di un'altra corrente tenuta sotto indagine da parte sua e di Rogers, attiva lungo il bordo equatoriale della SEB; corrente che appare diversamente connotata a seconda della presenza o meno lungo di essa di una vasta circolazione anticiclonica (S. Equatorial Disturbance) che, quando presente, produce un gradiente longitudinale di velocità.

Piccola proiezione al bordo della SEB, il cui moto è stato studiato da G. Adamoli; la fotografia è di C. Zannelli

Una comunicazione di Hahn ha evidenziato l'interazione fra ovali anticiclonici che si sorpassano, appartenendo a domini dinamici attigui: l'ovale BA al passaggio della Macchia Rossa, un piccolo ovale in SSTB al passaggio di BA. In entrambi i casi, l'ovale minore risponde all'interazione con oscillazioni temporanee sia della propria latitudine, sia della velocità.

Hahn ha implementato ulteriori funzioni del noto programma WinJUPOS, per cui è ora possibile calcolare istantaneamente velocità e latitudine di dettagli visualizzati nei grafici tempo-longitudine. Inoltre, si possono confrontare due immagini separate nel tempo di poche rotazioni, al limite una sola (10 ore), e produrre, attraverso una tecnica di correlazione, il profilo in latitudine della velocità media dei venti, da polo a polo. Lo stesso Hahn ha raccolto suggerimenti su come arricchire di ulteriori funzioni il suo prezioso, potentissimo programma, supporto di tutto il progetto JUPOS.

Forse per merito del maltempo, che ha limitato le tentazioni "turistiche", questo è stato un meeting particolarmente sostanzioso, che si è svolto, come i precedenti, in un clima informale e amichevole, che si prolungava nei pranzi e cene consumati tutti insieme nel confortevole albergo che ha provvisto anche l'alloggio e lo spazio per le sessioni del congresso.

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