Giove - Meeting JUPOS 2016

Da Sezione Pianeti UAI.

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vicino Osservatorio Solare di Schauinsland, dove ci è stata presentata l'attività  
vicino Osservatorio Solare di Schauinsland, dove ci è stata presentata l'attività  
scientifica, divulgativa e didattica che vi si svolge, in collegamento con l'Istituto  
scientifica, divulgativa e didattica che vi si svolge, in collegamento con l'Istituto  
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Kiepenheuer di Friburgo, e il telescopio solare Gregor gestito a Tenerife. Si è anche tentato  
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Kiepenheuer di Friburgo, e il telescopio solare Gregor installato a Tenerife. Si è anche tentato  
di osservare il Sole in luce H-alfa, col piccolo telescopio che si vede nella foto sotto; con  
di osservare il Sole in luce H-alfa, col piccolo telescopio che si vede nella foto sotto; con  
scarso successo, per la giornata nuvolosa.  
scarso successo, per la giornata nuvolosa.  

Versione corrente delle 09:36, 20 lug 2016

J. Rogers presenta un suo intervento al meeting

Il 15-16 luglio 2016 il team JUPOS si è riunito a Falkau (Germania) per un nuovo meeting di messa a punto della nostra attività. Erano presenti il Direttore del progetto, H.-J. Mettig, l'ideatore del programma WinJUPOS, G. Hahn, il Direttore della Jupiter Section della BAA, J. Rogers, il misuratore e analizzatore francese M. Jacquesson e, per l'UAI, G. Adamoli. Denso di contenuti scientifici, l'incontro si è svolto, come i precedenti, in una piccola località della Foresta Nera. Non sono mancati momenti informali, durante i quali sono stati visitati i dintorni. In particolare, nel primo giorno, si è svolta una visita guidata al vicino Osservatorio Solare di Schauinsland, dove ci è stata presentata l'attività scientifica, divulgativa e didattica che vi si svolge, in collegamento con l'Istituto Kiepenheuer di Friburgo, e il telescopio solare Gregor installato a Tenerife. Si è anche tentato di osservare il Sole in luce H-alfa, col piccolo telescopio che si vede nella foto sotto; con scarso successo, per la giornata nuvolosa.

Il piatto forte del meeting sono state due presentazioni ad ampio respiro da parte di Rogers. Nella prima, l'esperto inglese ha ripercorso il grande sforzo compiuto per studiare l'atmosfera di Giove, dalle indagini telescopiche dei tempi andati, allo sguardo delle sonde spaziali, alla recente rivoluzione portata dalla fotografia digitale. Quest'ultima ha permesso di confermare e interpretare molti risultati delle indagini precedenti, e di spingere decisamente oltre le nostre conoscenze. Oggi abbiamo un quadro robusto e unitario della fenomenologia del pianeta, con il ruolo fondamentale dei jetstream a varie latitudini, che governano i cicli evolutivi della fasce, lo sviluppo delle configurazioni cicloniche e le loro interazioni. Particolarmente affascinante è stato ripercorrere l'affievolomento, e successiva esplosione di attività, della NEB nel 2012: un 'Revival' della fascia che non era mai stato osservato in tempi moderni (la volta precedente fu nel 1926).

Nella seconda presentazione, Rogers ha mostrato analogie e differenze dei vari tipi di onde atmosferiche responsabili dei fenomeni lungo i bordi delle fasce equatoriali. Oggi sappiamo, ad esempio, che i grandi festoni equatoriali lungo il bordo della NEB non sono altro che la manifestazione di gigantesche 'onde di Rossby', come quelle che producono le instabilità dei jetstream stratosferici del nostro pianeta, e governano lo scorrere, alle nostre latitudini, delle perturbazioni atlantiche.

Ritroviamo questi e altri tipi di onde lungo il bordo equatoriale della SEB, e sul bordo polare sia della SEB che della NEB. Un vigoroso impulso al loro studio viene dalla sorveglianza degli astrofili armati delle moderne fotocamere, in collaborazione con le osservazioni ed elaborazioni dei professionisti. Il lavoro del nostro gruppo, in particolare, ha permesso di caratterizzare l'interazione della cosiddetta 'S. Equatorial Disturbance' (un'altra onda di Rossby) con le piccole proiezioni che si sviluppano lungo il bordo nord della SEB. Più recentemente le nostre indagini, tutt'ora in corso, hanno avuto per oggetto piccoli treni di onde scoperti lungo l'altro bordo della SEB.

Jacquesson ha presentato una breve relazione di un metodo di indagine del moto rotatorio interno della Grande Macchia Rossa, attraverso l'individuazione di piccole irregolarità e condensazioni entro l'ovale. Si è scoperto che questo moto sta diventando progressivamente più veloce.

Hahn ha chiarito alcune nuove funzionalità implementate nel programma WinJUPOS. Adamoli ha illustrato le modalità standard con le quali analizza il moto delle macchie atmosferiche a partire dalle carte tempo-longitudine prodotte con le misure JUPOS, e ha parlato dei metodi più efficaci per controllare la qualità e precisione delle immagini digitali prodotte dagli astrofili.

Infine Mettig ha presentato l'affascinante storia di un amatore tedesco del secolo scorso, W. Lobering, artista e astrofilo, che produsse numerosi disegni dei pianeti, in particolare di Giove, nel corso di molti decenni, fra gli anni '20 e i '60 del Novecento.

Visita all'Osservatorio Solare di Schauinsland
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