Giove - Meeting JUPOS 2019

Da Sezione Pianeti UAI.

Versione delle 20:18, 23 lug 2019, autore: Gadamoli (Discussione | contributi)
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Presentazione di relazioni nel meeting di Hinterzarten

Il 12-13 luglio 2019 il team JUPOS si è ritrovato a Hinterzarten (Germania) con gli stessi partecipanti del meeting di tre anni prima: H.-J. Mettig, G. Hahn, J. H. Rogers, M. Jacquesson, G. Adamoli. In questa sede, un piccolo paese della Foresta Nera, le riunioni scientifiche si sono alternate a momenti rilassanti di turismo nelle località vicine. I tedeschi, padroni di casa e organizzatori, hanno guidato alla ricognizione di boschi, di cui la regione è piena, dei paesi vicini, e ci hanno portati in riva al piccolo lago Titisee.

Come in passato, gli interventi più significativi del meeting sono stati quelli di Rogers, Direttore della Jupiter Section della BAA, anima scientifica del gruppo, autorità riconosciuta nel mondo per lo studio dell'atmosfera di Giove. Questi ha fatto il punto sulla ricognizione fotografica del pianeta, condotta dalla sonda Juno (con la fotocamera JunoCam), in sinergia con le immagini raccolte dai più valenti astrofili del mondo. La sonda esplora il pianeta ogni due mesi durante brevi sorvoli radenti; gli astrofili provvedono osservazioni di contesto, cruciali per avere un quadro organico di insieme dell'attività atmosferica.

Giove non è mai lo stesso, garantisce sempre sorprese e nuove scoperte, e le ultime sono emozionanti. La Macchia Rossa (GRS) è al centro dell'attenzione, per il distacco da essa di numerose sottili scaglie rossicce ('blades'), scalzate via, a quanto sembra, dal passaggio di ovali chiari di jetstream entro la 'baia' nella SEB. Il fenomeno, non del tutto nuovo, ma mai così frequente come durante la presente apparizione, sembra produrre un'ulteriore riduzione della dimensioni della Macchia. La sonda Juno ha evidenziato l'insospettata attività presente nelle regioni polari, difficili da osservare dalla Terra, con la presenza di vortici ciclonici e anticiclonici strutturati in forme regolari, apparentemente stabili, ai vertici di poligoni centrati su ciascun polo. Simulazioni matematiche e sperimentali suggeriscono che i poligoni polari siano l'esito prevedibile della dinamica dei flussi atmosferici di un pianeta come Giove. Attorno a queste strutture, sono stati fotografati jetstream e altri ovali, non meno numerosi di quelli seguiti a bassa latitudine; qualcuno di questi è rintracciabile nelle carte tempo-longitudine di JUPOS.

Altre immagini della sonda Juno mostrano dettagli mozzafiato su tutto il pianeta: gruppi di cirri di alta quota, che gettano la loro ombra sulla copertura nuvolosa sottostante; increspature, onde che si muovono secondo diverse direzioni di propagazione (mesoscale waves); la struttura fine delle gigantesche conformazioni già studiate dalla Terra a minor risoluzione, come i circuiti ciclonici lungo la STB, i festoni equatoriali, le 'barge' rossicce della NEB e della SEB, etc.

Jacquesson ha presentato una messa a punto dei suoi studi sulla rotazione interna della GRS, attraverso la misura di condensazioni e irregolarità che turbinano entro il grande vortice. In particolare, ha cercato di caratterizzare la dipendenza della velocità di questi dettagli dalla loro distanza dal centro della Macchia, cosa non facile per la poca definizione di questi chiaroscuri, la loro evoluzione rapida, la difficoltà di determinare con precisione il centro e il raggio della GRS. Sicuramente la velocità non è costante nel tempo, e la GRS, come detto, si sta evolvendo progressivamente sotto i nostri occhi.

Adamoli ha parlato della calibrazione delle misure in latitudine effettuate con WinJUPOS. La procedura standard adottata finora dai misuratori del programma prevede di dimensionare l'immagine di Giove nella maschera di misurazione in modo che la latitudine degli ovali in SSTB sia attorno a 40.5°S, valore pressoché costante dedotto con le sonde spaziali. In realtà, questi ovali sembrano avere una posizione lievemente variabile, in funzione, come altre macchie, della velocità di deriva. Per una misura indipendente degli ovali, l'autore ha usato la posizione di satelliti e loro ombre in transito sul disco di Giove, come indicatori alternativi per posizionare la maschera di misura. In tal modo, si evidenziano scarti di latitudine degli ovali dell'ordine di decimi di grado, e il metodo permette anche di evidenziare bordi 'limati' dall'elaborazione digitale, o resi incerti da irradiazione.

Hahn, che cura lo sviluppo del programma WinJUPOS, ha tenuto una tavola rotonda con gli altri membri del gruppo, per raccogliere suggerimenti sull'implementazione di nuove funzioni, come la traduzione del programma in lingue diverse da quelle finora disponibili.

Fra gli altri temi dibattuti, la difficile decisione se mantenere l'orientazione delle carte JUPOS con il sud in alto, secondo la convenzione amatoriale classica, o uniformarsi allo standard dei professionisti, con cui abbiamo sempre più contatti, che mettono il nord in alto. Si è parlato anche di come rapportarsi meglio con coloro che contribuiscono al programma JUPOS con le loro immagini, e della possibilità di interscambio di dati fra i misuratori di immagini, per un controllo incrociato del lavoro di ciascuno.

In questa riunione mancava, per motivi di lavoro, Marco Vedovato, l'altro misuratore italiano del team. Si è pensato tuttavia di farlo partecipare in qualche modo al meeting, attraverso collegamenti in diretta via Skype. E' stato un piacere scambiare anche con Marco impressioni e osservazioni sulle tematiche in agenda, e costui ha potuto mostrare ai colleghi, fra altre cose, l'ultima sua animazione dell'attività recente attorno alla GRS.

Giove e la Luna in congiunzione sopra il campanile della chiesa di Hinterzarten, fotografati da G. Hahn la sera del 13 luglio 2019
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