Iris a grandi linee

Da Sezione Pianeti UAI.

(Differenze fra le revisioni)

Versione delle 21:02, 11 apr 2007

Prima di tutto creare una cartellina "Frames Iris" sul computer, all’interno di “C”. Imposteremo poi IRIS in modo che andrà a salvare in questa cartellina tutti i files di lavoro (a volte migliaia….). Il formato dei files che genera Iris è il “.fit”, un formato non compresso, apribile solo con programmi specifici (non Photoshop, ad esempio). Si tratta di un'estensione particolare che permette di avere immagini con più potenzialità di dinamica, ottenuta mediando più frame nel caso delle webcam. Questa “dinamica”, per Iris, arriva ad un massimo di 15 bits, cioè 32768 toni di grigio. Alla fine di ogni elaborazione, dopo aver messo al sicuro i risultati finali (in formato fit o bmp), sarà conveniente cancellare il pesante contenuto di questa cartella. Installato il programma, aprirlo: al primo utilizzo andiamo su "file>setting", diamo, tramite "working path" il percorso che condurrà Iris alla sua cartellina di lavoro. I procedimenti d’elaborazione sono diversi a secondo che si elaborino immagini in B/N o a colori. La procedura di elaborazione di immagini in B/N è “manuale”, per quella a colori esiste la possibilità di far fare gran parte del lavoro al programma, automaticamente.

Per immagini in B/N

Aperto Iris, andare sulla tendina ”File>AVI conversion”, con select diamo il percorso per trovare il filmato da elaborare, spuntiamo "b/n"e diamo una iniziale ai frame che Iris scomporrà su "Panchro output file name", es. “m” (io metto m come "monocromatico"), clicchiamo “convert” e confermiamo. Alla fine del caricamento, compare una finestra che riporta i file originali e quelli che iris ha tenuto (dopo aver intelligentemente scartato quelli doppi). Segnarsi questo secondo numero, saranno i frames utili che potremo elaborare, chiudere quindi questa finestrella con “File>Hide Window”.

Attivare la finestra comand (la casellina con 6 lineette orizzontali e due segni ">"). Dobbiamo ora richiamare il primo frame del filmato in formato “.fit”, che iris avrà chiamato “m1”, scrivendo sulla prima riga della lavagnetta appena aperta ">load m1" e dando invio. Comparirà il primo frame, che useremo per iniziare la procedura di allineamento. Iris possiede due sistemi di allineamento: “planetary registration1” e “planetary registration2”, sotto il menu “processing”. Il primo è utilizzabile su tutti gli oggetti, ma anche piuttosto lento, il secondo è applicabile solo a soggetti luminosi “pieni” e sfondo scuro, è anche molto più rapido, ma purtroppo non funziona per allineare la Luna o Saturno. Se allineiamo con “Plan.Reg.1”, prima di selezionare il comando tracciamo una finestra a video grande in modo tale che comprenda tutti i punti dove è passato il pianeta (o un particolare contrastato della Luna) durante il film. A questo punto selezioniamo “Processing>Plan.Reg.1” e compiliamo la tabella che con i dati richiesti: Sulla prima casella daremo la sigla che abbiamo attribuito alla sequenza, quindi “m”. La seconda è la dimensione del riquadro che Iris considererà, attorno alla finestra tracciata, per allineare: questo numero può essere 32, 64, 128, 256, 512….. più è grande più il processo rallenta, anche se col lento 512 si copre praticamente la quasi totalità del sensore. La terza è il nuovo nome che daremo ai frames allineati, possiamo dare “a” come “allineato”. L’ultima casella ci permette di inserire il numero di frames totali del film, cioè quelli precedentemente indicati dalla finestrella comparsa a fine caricamento. Se allineiamo con “Plan.Reg.2”, dobbiamo prima esaminare quanto è “nero” il fondo cielo: passandoci col mouse, in basso a destra Iris ci indicherà le coordinate del punto e l’INTENSITA’, poniamo che il nostro sfondo abbia ricevuto mediamente 23 conteggi. Selezioniamo allora “Processing>Plan.Reg.2” e compiliamo la tabella che compare: Sulla prima casella daremo la sigla che abbiamo attribuito alla sequenza, quindi “m”. La seconda serve proprio per stabilire l’intensità del cielo che Iris andrà a “raggiungere” intorno al pianeta, in genere io do valori almeno doppi del valore di fondo cielo, tipo 60 oppure 70, senza avvicinarmi quindi ai circa 220 massimi del centro del pianeta. Questo incremento comunque serve per prevenire errori indotti da eventuali pixel caldi sui frames. La terza è il nuovo nome che daremo ai frames allineati, possiamo dare “a” come “allineato”. L’ultima casella ci permette di inserire il numero di frames totali del film, cioè quelli precedentemente indicati dalla finestrella comparsa a fine caricamento.

Alla fine dell’allineamento, caricare il primo frames allineato, scrivendo sulla lavagnetta “>load a1”. Tracciare un rettangolo che comprenda un particolare ben contrastato (se si elabora la luna) oppure un quadrato che comprenda poco più del globo del pianeta. Scrivere quindi ">bestof a XXX" (dove “a” è la serie allineata e XXX è il numero di tutti i frames, precedentemente segnato). Attendere che Iris esamini tutti i frames: alla fine scrivere (a capo) ">select a z" (“a” è la sequenza allineata, “z” è la nuova sequenza che iris creerà, allineata e questa volta in ordine di bontà dei frames). Scrivendo ">load z1" comparirà il miglior frame (secondo Iris) allineato della sequenza. Dovremo ora sommare un tot di frames, potremo fare più tentativi, scrivendo: “>add_norm z YYY” e dando invio, YYY è il numero dei frames, partendo dal migliore, che vogliamo sommare. Si rischiarerà tutto, spostare il primo cursore di "threshold" tutto verso destra. Col cursore sotto possiamo scurire leggermente il fondo cielo. Attenzione però a non esagerare con questo comando, potremmo mangiarci i bordi del pianeta. Salvare il file ottenuto, scrivendo: ">save grezzo". Caricando questo file, con ">load grezzo" prima di elaborare “grezzo” in genere conviene usare il comando "processing>multiply", dare un valore, es. 0.800, che scurirà un po’ l'immagine per evitare di saturare al momento di dar contrasto. Per elaborarlo, contrastarlo ad esempio con “unsharp masking” (che sta sul menù processing), oppure togliere grana con Gauss o Adaptive (sempre su processing). Alla fine salvare una bitmap scrivendo ">savebmp fileelaborato" o qualsiasi altro nome. Se richiamiamo di nuovo ">load grezzo" possiamo fare varie elaborazioni e confrontarle dopo. Tutti i risultati finiranno e li ritroveremo sulla cartellina di iris, "frames iris" fatta all'inizio.

Per immagini RGB

Al momento di caricare il film con “Avi conversion”, dare le iniziali r g b alle tre sequenze, che una volta caricato viene completamente scomposto in tutti files FIT numerati, 3 per ogni frame. Attivare la finestra comand (la casellina con 6 lineette orizzontali e due segni ">"). Caricare un frame, consigliato il primo del canale verde, scrivendo sulla lavagnetta ">load g1".

Possiamo ora scegliere il sistema di allineamento, con le due tipologie analoghe alle elaborazioni dei film in B/N: Se lanciamo il comando " >compute_trichro1 g r g b 256 150 188 ”. La prima lettera “g” è la sequenza di frames che iris prenderà in considerazione per valutare la qualità dei frames e allineare. Le tre lettere “r g b” indicano che stiamo eseguendo una tricromia. Il numero 256 sta ad indicare la grandezza della finestra con cui si allineerà, possiamo usare valori da 32, 64, 128, 256, 512. Più inseguiamo con precisione durante il film più potremo abbassare questo valore e accelerare le fasi di elaborazione. Il penultimo numero indica i frames che vogliamo selezionare dal totale. L’ultimo numero è il numero totale dei frames che abbiamo scomposto dal film.

Se lanciamo il comando " >compute_trichro2 g r g b 70 150 188 ”. La prima lettera “g” è la sequenza di frames che iris prenderà in considerazione per valutare la qualità dei frames e allineare. Le tre lettere “r g b” indicano che stiamo eseguendo una tricromia. Il numero 70 stabilisce l’intensità del cielo che Iris andrà a “raggiungere” intorno al pianeta, in genere io do valori almeno doppi del valore di fondo cielo, tipo appunto 60 oppure 70, senza avvicinarmi quindi ai circa 220 massimi del centro del pianeta. Questo incremento serve per prevenire errori indotti da eventuali pixel caldi sui frames. Il penultimo numero indica i frames che vogliamo selezionare dal totale. L’ultimo numero è il numero totale dei frames che abbiamo scomposto dal film.

Far partire entrambe le procedure dando invio, al termine Iris ci propone un'immagine a colori, ma non ancora elaborata.

Elaborazioni ulteriori

Dovremo andare ad elaborare separatamente ciascuno dei tre canali r g b sommati, che Iris ha chiamato @r @g @b. Scrivere quindi ">load @r" e dare invio, compare l'immagine in B/N del canale rosso, ridurre leggermente la luminosità con “processing> multiply>0,8”, poi potremo contrastare con unsharp masking (su processing), e togliere grana con Gauss o Adaptive (sempre su processing). Alla fine salvare il nuovo file FIT elaborato, con, ad esempio ">save rr" (per il canale rosso) Fare le stesse identiche operazioni con gli altri due canali, caricandoli, elaborandoli e salvandoli come FIT con ">save gg" e ">save bb". Io indico le doppie lettere per ricordarmi che sono versioni elaborate. Ora possiamo ricomporre l'immagine a colori con i tre frames elaborati: scrivere: ">trichro rr gg bb" e dare invio. Dal menu “view>tricolor” possiamo allineare i tre canali per correggere la rifrazione atmosferica, (dare le iniziali dei tre canali elaborati, lo “step” di 1 o 0,5 pixel, selezionare il bollino del canale da allineare al rosso, preso come riferimento, con le freccette). Da questa finestra possiamo anche fare la quadricromia usando un canale come luminanza.

Possiamo poi esaltare o tarare i colori con il comando “View>Color adjust”. Ottenuto un risultato che ci soddisfa, fare al solito ">savebmp nomefileelaborato" e dare invio.

Sulla cartellina di iris, oltre ai risultati bitmap, troveremo centinaia di files FIT. Volendo, ci si può tenere solo quelli mediati grezzi nei tre colori (@r @g @b) che rappresentano in sostanza tutto il meglio del filmato e potremo elaborarli con tecniche sempre migliori quando vorremo.

Attenzione: IRIS SOVRASCRIVE SEMPRE SENZA AVVISARE!

Per l'elaborazione, io uso generalmente una Unsharp mask di raggio possibilmente piccolo (sigma da 1 a 2,5) e coefficiente molto alto, a volte anche 30, fin quando non inizia a comparire un po’ di grana, tutto dipende dalla quantità e qualità dei frames che abbiamo mediato. Molti utilizzano anche l’elaborazione col filtro Wavelet, personalmente non la preferisco alla Unsharp Mask, anche se i gusti sono sempre molto personali. Alla fine, comunque, potremo eliminare la microgranulosità con un gauss da 0,4/1,0 a secondo dei casi, oppure con un più discreto Adaptive, impostato a circa 300. Per contrastare maggiormente i chiaroscuri, potremo anche alzare appena il cursore inferiore del Threshold.

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