Notizie

Da Sezione Pianeti UAI.

24/08/2019: 3° Meeting Sistema Solare UAI, Sole-Luna-Pianeti a Tesero (TN), 21-22 settembre 2019

Proseguendo il successo ottenuto nelle precedenti edizioni, il 3° Meeting UAI (Unione Astrofili Italiani) sul Sistema Solare si terrà nel Comune di Tesero, nella Valle di Fiemme, nel cuore delle Dolomiti trentine, Patrimonio UNESCO dell’Umanità.

Il congresso sarà ospitato dall’Osservatorio Astronomico-Planetario di Fiemme con l’appoggio del Gruppo Astrofili Fiemme, con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Tesero, della Comunità Territoriale della Val di Fiemme e del MUSE, Museo delle Scienze di Trento.

Scarica il programma del meeting con tutte le informazioni: Meeting 2019

01/09/2013: Venere: pubblicato il primo interim report dell'elongazione est 2013-2014

Il report è scaricabile in formato pfd dal seguente link

12/02/2013: Giove: collaborazione tra la Sezione Pianeti UAI e l'Hubble Space Telescope

Lo scorso settembre 2012, nel giorno 20, l'Hubble Space Telescope ha raccolta una lunga sequenza di immagini di Giove. La sessione osservativa è stata coordinata dal team dell'astronomo Glenn Schneider; tramite il direttore della Sezione Pianeti UAI, Paolo Tanga, i coordinatori del programma Giove hanno avuto il premesso di utilizzare la splendida sequenza di fotografie per realizzare della mappe in altissima risoluzione e determinare un nuovo profilo dei venti del gigantesco pianeta gassoso. I risultati ottenuti saranno oggetto di un futuro articolo. I risultati preliminari sono pubblicati nella seguente pagina.

11/04/2012: Giove: eruzione di attività equatoriale

M. Bortolotti, E. Mocci, 19 marzo 2012

In marzo sono apparse due grosse macchie sul bordo equatoriale della NEB. La prima è stata fotografata il giorno 8 da M. Bortolotti ed E. Mocci, mentre nasceva accanto a un rift chiaro interno alla fascia. La seconda è nata pochi giorni dopo, una condensazione a est della prima, anch'essa preceduta da un transitorio rift. L'immagine ne mostra la prominenza alla metà del mese. Queste macchie, dotate di veloce deriva retrograda, hanno intercettato e distrutto un certo numero di pennacchi equatoriali preesistenti, che si muovevano di deriva prograda. Le osservazioni sono ora difficili per la vicinanza della congiunzione eliaca, ma si dovrà fare ogni sforzo per seguire tale fenomeno. La NEB si trova infatti in una situazione peculiare, sottile come non era da quasi un secolo, e percorsa da dettagli con velocità mai registrate in precedenza.


31/03/2012: Animazione del ritiro della calotta marziana (gennaio-marzo 2012)

Con immagini internazionali, è stata prodotta la seguente animazione per mostrare come, nell'arco di due mesi -dalla fine di gennaio alla fine di marzo-, la calotta polare Nord si sia ritirata per effetto stagionale.

Immagine:Movie-North_2012_Jan-Mar.gif


28/12/2010: Tempesta su Saturno

L’apparizione 2011 di Saturno è iniziata con una delle manifestazioni atmosferiche più spettacolari degli ultimi 20 anni. L’8 dicembre 2010 un’immagine di Sadegh (Teheran) mostrava per la prima volta una WS a latitudini temperate settentrionali, in coincidenza con il rilevamento di scariche elettrostatiche nell’atmosfera di Saturno da parte della sonda Cassini. La sua apparizione, all’inizio della primavera nell’emisfero N, sembra confermare il carattere stagionale di questi fenomeni.

Inizialmente la WS è apparsa simile a quelle osservate per tutto lo scorso decennio in corrispondenza del jetstream temperato meridionale (ca. -40°), anche se insolitamente brillante. Il 14 dicembre la WS mostrava già due nuclei distinti; attorno al 21 si stava sviluppando come un fenomeno del tutto eccezionale per Saturno, con due nuclei estremamente brillanti preceduti da almeno due altri nuclei minori. Le ultime immagini disponibili mostrano un fenomeno più simile alle GWS equatoriali dei primi anni ’90 che non alle WS temperate dell’emisfero sud, con materiale chiaro eruttato da una regione attiva e diffuso in longitudine dai venti d’alta quota. Il 25 dicembre l’insieme di WS si estendeva per circa 50° di longitudine tra i 35° e 41° di latitudine N, il 26 aveva raggiunto i 70-80° (4-50° a W e 30° a E del nucleo iniziale). Il 19 dicembre David Gray (Durham) ha stimato visualmente pari a -1 (!) l’intensità del nucleo più brillante, che appariva “facilmente visibile” in un rifrattore da 76 mm a 120x. L’unico precedente noto riguarda la GWS del 1990.

Il grafico in basso mostra la deriva nel sistema III dei 4 nuclei meglio definiti, individuati con 22 misure su 14 immagini di osservatori internazionali. WS2 corrisponde al nucleo attivo iniziale. L'immagine in fondo è di Freddy Willems, 23 dicembre 2010, 15:34tu. Ancora una volta, il contributo degli astrofili è determinante per garantire continuità alla copertura del fenomeno; si attende ancora la prima immagine italiana.


Immagine:graph20101228.jpg


Freddy Willems, 12 dicembre 2010, 15:34UT

2/12/2010: Animazione del SEB revival su Giove dal 6 al 29 novembre

(nota di Marco Vedovato)

Immagine:SEB-revival_201011_06-29_corretto.gif


12/11/2010: E' ripartita la riapparizione della SEB su Giove!

(nota di Marco Vedovato)

Il 9 novembre l'astrofilo filippino Chistopher Go ha per primo scoperto un brillante spot chiaro che costituirà la sorgente da cui riapparirà la SEB (fenomeno noto come SEB revival). Anche nel 2007, in occasione del precedente revival, Go si era reso autore di un'analoga scoperta; in quell'anno tuttavia il revival avvenne mentre era ancora in corso la sparizione (fading) della SEB. Nell'immagine che segue, un planisfero di Giove, lo spot è messo in evidenza tra le due linee, alla longitudine L2~290°.

Immagine:Map_L2_201011_09-10.jpg


20/8/2010: Ancora un impatto su Giove!

Ancora un'osservazione di un flash su Giove, altro probabile oggetto di natura asteroidale, durante l'osservazione dell'astrofilo giapponese Masayuki Tachikawa la sera del 20 agosto alle ore 18:22 UT. Qui il link per vedere il video:

http://libra-co.com/Jupiter2010Aug20182212UT.wmv


4/6/2010: Impatto su Giove!

A. Wesley, 3 giugno 2010

Un probabile oggetto di natura asteroidale ha provocato un impatto su Giove, durante l'osservazione di Anthony Wesley (Australia) la sera del 3 giugno. La notizia è stata confermata da Christopher Go (Filippine). Potete trovare i relativi video su questa pagina.

L'impatto risulta essere avvenuto ad una longitudine di 343 gradi nel sistema II di longitudini. Cosa accadrà adesso? Se si sviluppasse una struttura scura (come nel caso della cometa Shoemaker Levy 9) essa potrebbe essere visibile varie ore dopo l'impatto, quando si sarà sufficientemente espansa. E' imperativo provare ad osservare, con tutti i mezzi! Chi effettua riprese CCD e dispone di un filtro nella banda del metano, provi anche con questa, nel caso ci fosse materiale riflettente nell'alta atmosfera!

24/4/2010: Giove, la SEB indebolita

A. Wesley, 17 aprile 2010

Negli ultimi mesi del 2009 l'indebolimento progressivo della Fascia Equatoriale Sud di Giove è stato manifesto. Le osservazioni di gennaio-febbraio 2010, prima della congiunzione eliaca, la mostravano ormai evanescente, la componente nord un po' più marcata, quella sud quasi invisibile.

In questo mese è ripresa la sorveglianza del pianeta nel cielo del mattino, ad opera degli osservatori dell'altro emisfero. La fascia risulta tuttora indebolita, con la Macchia Rossa in evidenza e ben colorata, preceduta da un velo allungato, già osservato in occasioni analoghe nel passato, e seguita da una barra rossiccia. Tutto ciò si vede bene nell'immagine di A. Wesley.

Questa è la stessa condizione in cui il pianeta si è trovato all'inizio del 2007, e molte altre volte in precedenza: è la fase preparatoria di un "risveglio" ("Revival") della SEB, forse il fenomeno atmosferico più violento e spettacolare che il pianeta può offrire. Tre anni fa la fascia tornò scura attraverso il consueto sviluppo di dettagli caotici, a partire da un nucleo di eruzione (maggio 2007). Non è dato sapere quando la cosa si ripeterà, se nelle prossime settimane oppure fra un anno, ma è il momento di tenere d'occhio il pianeta gigante.


21/07/2009: Traccia del probabile impatto di un piccolo asteroide/cometa su Giove

A 15 anni dalla caduta dei frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9 nell'atmosfera del pianeta gigante, Giove ripete lo spettacolo, questa volta in modo del tutto imprevisto, mostrando il segno di un impatto. Pare che le prime immagini disponibili siano quelle di Anthony Wesley; i nostri Saltamonti e Medugno sono arrivati subito dopo!

La bella immagine ripresa da A. Medugno circa 10 ore dopo la scoperta.

La natura della macchia pare molto simile a quelle prodotte dalla SL9, e vari indizi giustificano l'ipotesi:

  • il contrasto elevato: a queste latitudini non vi sono mai macchie così scure
  • la forma: un nucleo compatto e scuro e un alone decentrato, più sfumato: come per la SL9
  • l'elevata luminosità IR, visibile nelle immagini riprese da Leigh Fletcher

Da notare che:

  • coloro che possiedono un filtro nella banda del metano, possono provare a vedere come risulta la zona
  • la longitudine è circa 200° (sistema II); ciò vi permetterà di predire la visibilità
  • l'evoluzione potrebbe essere rapida (~giorni) quindi bisogna dare il tutto per tutto!


11/06/2009: Nuova macchia su Giove

Il prof. John H. Rogers segnala la formazione di una nuova macchia scura su Giove in NTrZ (Zona Tropicale Nord). Autore della prima immagine del nuovo dettaglio è stato Sadegh Ghomizadh, un astrofilo di Teheran (Iran); questa macchia si è formata in maggio dopo l'interazione di un rift con un "barge" (spot scuro sul bordo N della NEB). Simili spot sono stati talvolta osservati anche in anni passati, con simili modalità di insorgenza. Rogers allega al suo comunicato una serie di immagini che documentano l'evento. Il nuovo spot è ben visibile nelle ultime due immagini a destra della fila bassa.

Serie di immagine che documentano la formazione del nuovo spot

Si raccomanda uno stretto monitoraggio del gigante gassoso con immagini in alta risoluzione e in diverse bande spettrali

Questo il comunicato originale del prof. Rogers: A notable new spot has appeared on Jupiter, in the N. Tropical Zone, due N of the GRS. It was first imaged by Sadegh Ghomizadeh (Iran) on June 2, and is remarkably dark and compact in subsequent images by him and others (attached). It arose when a turbulent bright rift interacted with a dark feature, probably a barge, in the NEB in late May. Similar spots have occasionally appeared in the NTropZ in the same way in previous years, and sometimes initiated a new NEB broadening event (e.g. in 1993). The NEB is now ready for a new broadening event (the last was in 2004), and this could be the start of it. If so, it could develop rapidly from this spot (as in 1993), or more slowly at multiple longitudes (as in 2000). So, it's well worth attending to this spot (with hi-res and multispectral imaging if possible).

(Marco Vedovato)


29/3/2009: "A comparison between the motions of GRS and a LRS of Jupiter near their interaction during the year 2008" di M. Vedovato

Nel 2008 è stata osservata una congiunzione tra la Grande Macchia Rossa e un piccola macchia rossa. Nel corso del loro avvicinamento, le oscillazioni dei due dettagli attorno al loro moto medio sembrano -pur nella dispersione dei dati- avere la stessa periodicità (90 giorni) e fase. Come nota Rogers nel suo libro, 90 giorni è il tempo che il vicino SEBs-jetstream impiega per fare un giro attorno al pianeta. Il fatto che la GRS non sia il solo dettaglio ad avere questa oscillazione potrebbe essere una conferma del legame tra l'oscillazione e la velocità del jetstream. Un aspetto da approfondire in futuro, quando ve ne sarà l'opportunità, per eventuali conferme.

M. Vedovato, A comparison between the motions of the GRS and a LRS of Jupiter near their interaction, Pubblicato nel sito, 3/2009


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1/8/2008: La Sezione Pianeti collabora ad osservazioni di Giove col Telescopio Nazionale Galileo

Lo scorso autunno è stata formulata una proposta di osservazione di Giove tramite il Telescopio Nazionale Galileo (Canarie), nel quadro di una collaborazione UAI-JPL-TNG/INAF. Il "Principal Investigator" della domanda era P. Tanga, e gli altri partecipanti: G. Orton(JPL, USA), G. Adamoli (Sezione Pianeti UAI), K. Baines e P. Yanamandra-Fisher (JPL, USA), M. Cecconi e A. Ghedina (FGG-INAF, Spagna), A. Coradini (Roma), A. Sanchez-Lavega e R. Hueso (Univ. Bilbao, Spagna).

Nel 2007 Giove aveva presentato cambiamenti di colore e di albedo, relativi soprattutto alla NTB e alla SEB; inoltre, per il luglio 2008 si prevedeva un avvicinamento fra i due maggiori anticicloni del pianeta, GRS e BA.

Ci si proponeva di studiare ad alta risoluzione i flussi di materia ed energia nell'atmosfera gioviana, attraverso una serie di immagini nel vicino infrarosso (tramite la camera NICS: alcune bande fra 1 e 2.2 µm, relative a diverse molecole atmosferiche), da acquisire attorno all'opposizione 2008. Test preliminari, con l'impiego di una stabilizzazione adattiva dell'ottica (AdOpt@TNG) avevano mostrato la possibilità di raggiungere, nonostante la scarsa altezza sull'orizzonte, una risoluzione dell'ordine di 0.3-0.5". La proposta era di acquisire immagini a ore diverse nel corso di 3 notti consecutive, in modo da coprire tutto il pianeta. L'esigenza di avere un satellite ad almeno 30" dal pianeta, per guidare il dispositivo di AO, costringeva a scegliere fra tre periodi nella parte iniziale di luglio. Le immagini amatoriali, raccolte dalla Sezione Pianeti UAI, avrebbero costituito una controparte ottica di controllo.

La domanda è stata accolta pienamente: tutte le ore di osservazione richieste sono state attribuite! Non restava che sperare nel seeing. Alla fine, il TNG è stato puntato su Giove con alterna fortuna nei giorni 8-10 luglio. La GRS e BA erano a contatto e, bonus inatteso ma davvero importante, la piccola macchia rossa (LRS), sorta mesi prima, era stata appena "strizzata" fra i due ovali maggiori.

Non tutto è andato per il verso giusto: le prime due notti hanno presentato un seeing scadente; nella terza, di seeing buono, il telescopio non rendeva al meglio per problemi ottici. In ogni caso, questa ultima notte è stata notevole, poichè i tre ovali si trovavano nei pressi del MC. Altri grossi telescopi impegnati nello studio (VLT, IRTF, Subaru) hanno avuto problemi o hanno osservato in altre date.

Il bottino scientifico del 10 luglio è significativo. A varie lunghezze d'onda (bande di assorbimento del CH4, dell'H2, del Fe) i tre ovali appaiono luminosi, la LRS meno compatta degli altri, e si vedono formazioni nuvolose minori lungo il bordo della GRS, forse prodotte dalla recente interazione.

Abbiamo quindi avuto la fortuna di osservare in coincidenza con il passaggio, più unico che raro, di un anticiclone di taglia discreta nel varco angusto fra le due macchie maggiori, là dove scorre il jetstream STBn, con la possibilità di testare sia la resistenza dell'anticiclone, sia l'eventuale perturbabilità del jetstream. La LRS per ora è sopravvissuta, non senza danni. La sua copertura nuvolosa appare destabilizzata, nel visibile la macchia si confonde in mezzo ad altro materiale prodotto dall'interazione.

Sicuramente sarà importante che anche gli osservatori amatoriali continuino a tener d'occhio il pianeta. Nel frattempo, divulgheremo le immagini e ulteriori dettagli sui risultati ottenuti man mano che diverranno di dominio pubblico.

16/3/2008: Saturno 2007-2008 interim report: ovali chiari nell'emisfero sud

Interim report della Sezione Pianeti sull'evoluzione degli ovali bianchi nell'emisfero sud di Saturno nella prima parte dell'apparizione 2007-2008, compilato grazie al contributo di immagini UAI e internazionali. Scaricabile in formato PDF al sottostante link:


Saturno 2007-2008 interim report








16/3/2008: Nuove macchie su Giove

A. Wesley (Australia), 9 marzo 2008

La Zona Tropicale Sud di Giove continua a fornire sorprese. Le prime osservazioni dell'apparizione 2008 non mostrano più le due S. Trop. Disturbances che sono state seguite nel 2007; al loro posto, vi sono due ovali scuri, visibili in questa immagine di A. Wesley (Australia) del 9 marzo scorso. Si tratta di formazioni anticicloniche (come la Macchia Rossa, di cui condividono la latitudine), che probabilmente sono derivate dalle Disturbances in modo indiretto, attraverso le Correnti Circolanti che si erano instaurate nella Zona Tropicale. Un'ovale (quello di destra) potrebbe essere nato dalla coalescenza di varie macchie circolate l'anno scorso dapprima lungo il bordo della SEB, quindi della STB. L'altro ovale sembra avere un nucleo rossiccio e un bordo scuro bluastro, è brillante nella banda di assorbimento del metano e pertanto ha forti analogie con la Macchia Rossa.

L'immagine di Wesley mostra anche il colore arancio dell'ovale BA, ancora presente ma più debole, e come la NTB sia ora costituita da due componenti.


28/12/2007: WS su Saturno

Christian Fattinnanzi, 22 dicembre 2007, 01:49 UT

Soltanto ora è possibile dare notizia della WOS presente in un'immagine di Christian Fattinanzi del 22 dicembre. Il dettaglio sembra presentarsi con due nuclei distinti e ben misurabili; la latitudine del più meridionale sembra coincidere perfettamente con la corrente a getto occidentale a -41.5°. Una simile tipologia è stata riscontrata in altre occasioni in immagini UAI, in particolare nel corso dell'apparizione 2005/2006 (vedi ad es. queste schede di Glauco Uri e Tiziano Olivetti nella galleria di immagini). Si tratta forse di un revival della stessa WOS di cui abbiamo dato notizia alcune settimane fa (vedi in basso), dalla quale la dividono pochi gradi nel sistema III, mentre nel sistema II la longitudine aumenterebbe di circa 1,4° al giorno. La questione è però complicata dal fatto che il sistema III, basato sul periodo di rotazione del campo magnetico, è attualmente di ben 6 minuti più lento rispetto a quello misurato dai Voyager e tuttora usato. Diamo qui sotto la posizione e i prossimi transiti al C.M. nel sistema II nell'ipotesi che la WOS sia fissa in questo riferimento (una differenza di 10° corrisponde comunque a non più di 20 minuti nell'istante del transito). L'asterisco indica i transiti osservabili dall'Italia.

long. (L3) = 278

long. (L2) = 255.5

Lat. = -41.5


28-12-2007 16:18

29-12-2007 02:57 *

29-12-2007 13:35

30-12-2007 00:13 *

30-12-2007 10:52

30-12-2007 21:30

31-12-2007 08:09

31-12-2007 18:47

01-01-2008 05:26 *


Aggiornamento: 30 dicembre 2007

Christian Fattinnanzi, 22 dicembre 2007, 01:46 UT
La posizione e la morfologia della WOS sono confermate da un'altra immagine, ottenuta sempre da Christian Fattinnanzi pochi minuti prima. Rimane piuttosto misterioso come un dettaglio così evidente sia sfuggito a tutti gli altri osservatori, anche in ambito internazionale; si può solo ipotizzare una durata molto breve, nonostante le grandi dimensioni del fenomeno. Neppure le immagini della Cassini (perlomeno quelle rese disponibili sul sito del JPL) aiutano molto.






04/12/2007: prima WS su Saturno

Christopher Go, 3 dicembre 2007


Il 4 dicembre Christofer Go ha divulgato quest'immagine, che ritrae chiaramente una WOS nell'ormai ben nota "WOS alley" a circa -42° di latitudine sud. La longitudine della macchia è L2=227°, L3=272°. Prossimi passaggi in meridiano di questa longitudine osservabili dall'Italia (UT):

5 dicembre 03:34

6 dicembre 00:51

8 dicembre 06:03

Le WS a latitudini temperate sono state negli ultimi anni la manifestazione atmosferica più interessante di Saturno tra quelle alla portata degli astrofili. Osservazioni continue sono di estrema utilità nel ricostruire l'evoluzione di questi fenomeni e delle correnti nell'alta atmosfera di Saturno (vedi Saturno: il pianeta. Atmosfera osservabile e dettagli transitori). Le regioni più attive sono state negli ultimi anni la SIZ e la STrZ, in corrispondenza dei jetstream occidentali a -29° e -42°.

Aggiornamento: 8 dicembre 2007

Cassini, 6 dicembre 2007

La WOS in questione è ancora evidente in un set di immagini ripreso dalla sonda Cassini il 6 dicembre, reperibili al sito del Jet Propulsion Laboratory, tra le raw images della missione Cassini. Il dettaglio dovrebbe essere particolarmente evidente in luce blu o verde. Aggiungiamo ulteriori effemeridi con i transiti visibili dall'Italia per i prossimi giorni, basate sul sistema L2 (come sopra). A questa latitudine la deriva rispetto al sistema II è di solito piuttosto contenuta.

9 dicembre 03:19

10 dicembre 00:37

12 dicembre 05:48




6/11/2007: Marte: la seconda tempesta del 2007!

J.R. Sanchez, 2 novembre 2007
D. Barucco, 2 novembre
C. Fattinnanzi, 4 novembre
D. Sivo, 4 novembre

Il 2 novembre, Jesus R. Sanchez (Spagna) ha segnalato l'insorgere di una tempesta di polvere nelle regioni di Acidalium, Niliacus Lacus. Queste regioni sono osservabili ancora per pochi giorni, poi sarà troppo tardi per noi, e il testimone passerà oltre atlantico! Purtroppo, occorre osservare decisamente verso l'alba, e il tempo a disposizione si sta esaurendo.

Diego Barucco, Cristian Fattinnanzi e Danny Sivo hanno ripreso con successo i segni della tempesta. Diego, in particolare, l'ha colta al suo insorgere; Cristian e Danny, successivamente. Da segnalare anche i tentativi di Riccardo Mancini, Marco Cardin, Antonello Medugno.

Per evidenziare il contorno delle polveri, sono essenziali riprese in R, G e B, opzionalmente in I.

Non si dimentichi di far circolare le immagini riprese sulla lista AstroHiRes, in modo che tutti possano seguirne l'evoluzione!

7/7/2007: Marte: Tempesta in corso

Lo scorso 25 giugno una tempesta si è manifestata sul pianeta rosso, ed ha iniziato ad estendersi da Hellas verso Noachis (per una carta del pianeta vedere qui). Si tratta di una tempesta normale per la stagione marziana, e che si è notevolmente estesa nei giorni seguenti. Inizialmente osservabile solo dagli Stati Uniti, ora i suoi effetti dovrebbero essere evidenti su un ampio intervallo di longitudini, e quindi osservabili anche dall'Europa.

Non esitate quindi a dare uno sguardo a Marte, che dovrebbe presentare un contrasto piuttosto basso dei dettagli in superficie a causa della polvere in sospensione, quando si rende osservabile nella seconda parte della notte. Disegni e immagini sono scarsi in questo periodo, ma sarebbero benvenuti per seguire l'evento, soprattutto nella fasi di regressione finali.

Per ora, un effetto della tempesta è stato quello di aver provocato un rinvio a una data imprecisata della difficile discesa del rover Opportunity nel cratere Victoria.

9/6/2007: Giove: SEB "revival", in anticipo!

T. Olivetti, 8 giugno 2007

Questa nuova perturbazione di Giove è nata quasi in sordina, ma ora si fa decisamente più consistente. Si colloca nel quadro del "Risveglio Globale" che l'attività del pianeta sta mostrando ormai da parecchi mesi. Il 17 maggio è apparsa una macchia bianca sulla SEB, proprio nel mezzo di una precedente macchia scura; da essa sono scaturiti altri dettagli diretti sia verso est sia verso ovest. Il "revival" (o "revitalizzazione" della fascia) è apparso in tono minore rispetto ai suoi omologhi storici e in anticipo rispetto alle previsioni (la SEB stava sbiadendo da qualche settimana, ma non era ancora scomparsa); ora sta dispiegandosi più vigorosamente.

Vedi un resoconto più dettagliato alla pagina relativa.

24/5/2007: Saturno: Occultazione di Saturno del 22/5/2007: immagini e video

21/5/2007: Saturno: Occultazione di Saturno del 22/5/2007

12/5/2007: Tecniche

Volete avere qualche idea circa le tecniche di ricostruzione dell'immagine? Una prima pagina è disponibile: La deconvoluzione Richardson-Lucy

06/5/2007: Giove: Planisfero relativo al 03-04 maggio 2007

Planisfero di Giove del 03-04 maggio 2007

Per le informazioni relative a questa mappa si veda la pagina relativa.

18/4/2007: Archivio delle osservazioni

L'archivio delle osservazioni delle più recenti apparizioni di Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno è disponibile. Si tratta, alla data odierna, di 3743 immagini e disegni!

Questo archivio rappresenta (soprattutto per gli anni passati) una parte del materiale disponibile della Sezione. Molte osservazioni visuali non digitalizzate e osservazioni incomplete non figurano in questa "vetrina". Per questo motivo non figurano (per ora!) le apparizioni precedenti il 2000. In futuro questa lacuna potrebbe essere colmata. Già adesso, comunque, la raccolta è sicuramente la più completa, organica e ricca tra quelle presenti su Internet.

Si noti in particolare il gran numero di apparizioni di Giove rappresentate, dal 2001 a oggi, che costituiscono una panoramica eccezionale sull'evoluzione recente dell'atmosfera del pianeta.

30/3/2007: Giove: eruzione di macchie in NTB

Z. Pujic, 29 marzo 2007: eruzione NTB

J. Rogers ha dato l'allerta: questa immagine di ieri di Z. Pujic (Brisbane) mostra due prominenti macchie chiare, intervallate da una scura, alla latitudine della NTB. Per chi conosce il pianeta, il segnale sembra inequivocabile: la fascia, che per anni è stata evanescente quando non del tutto invisibile, sta per essere interessata da un'eruzione di macchie che si propagheranno in breve tempo, e probabilmente ridaranno alla fascia la prominenza che essa aveva perso nel 2002. Il precedente "outbreak" di questo tipo avvenne nel 1990.

Per ulteriori dettagli sul fenomeno e aggiornamenti vedere la pagina dedicata.

5/3/2007: Il nuovo sito della Sezione Pianeti è in rete!

Alta Risoluzione cambia volto. Basato su tecnologia wiki, sarà ora aggiornato direttamente dai coordinatori: ciò garantirà una più veloce evoluzione dei contenuti e una maggiore flessibilità. Per ora la maggior parte dei cambiamenti sono solo "estetici", ma visitate frequentemente il sito, troverete presto delle novità.

L'evoluzione attuale è stata possibile, in particolare, grazie all'aiuto di Jacopo Baldi, infaticabile webmaster della UAI, al quale vanno i nostri calorosi ringraziamenti.


28/2/2007: Il team della New Horizons ringrazia gli astrofili per le immagini di Giove

Sono le osseravazioni dei non professionisti ad aver permesso di ottenere immagini come questa della LRS. (NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute)

Nel corso del suo viaggio verso le frontiere esterne del Sistema Solare, la sonda New Horizons ha recentemente effettuato un fly-by con Giove, che ha permesso di testare gli strumenti ed ottenere immagini ad alta risoluzione dell'atmosfera del pianeta e dei satelliti.

Come ha fatto notare John Spencer ( Department of Space Studies, Southwest Research Institute, Colorado), responsabile NASA per il fly-by, il puntamento della camera LORRI è stato adeguatamente calibrato grazie alle posizioni dei dettagli misurate sulle immagini amatoriali. E' stato possibile, in tal modo, ottenere l'immagine ad alta risoluzione della Little Red Spot (LRS), anche nota tradizionalmente come ovale BA, mostrata qui a fianco. Altre immagini seguiranno prossimamente, man mano che saranno ritrasmesse verso Terra.

Le congratulazioni di John Spencer, alle quali hanno fatto eco quelle di Alan Stern (SWRI, COlorado, USA; da poco nominato direttore esecutivo del comitato scientifico delle missioni NASA) sono state diffuse a tutta la comunità amatoriale da John Rogers (Jupiter Section, British Astronomical Association). Ancora una volta, il contributo delle osservazioni in remoto, ed in primis quello dei non professionisti, è messo in risalto durante i grandi appuntamenti spaziali.


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