Storia: Prima dell'UAI: il GOPI

Da Sezione Pianeti UAI.

Versione delle 07:25, 7 mar 2009, autore: Paolo (Discussione | contributi)
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Negli anni '60, prima della nascita di associazioni formali, l'osservazione planetaria italiana da parte di non professionisti era già illustrata del lavoro di celebri personalità, come G. Ruggieri, M Falorni, P. Senigalliesi, G. Favero, che conducevano la loro attività in proprio, in genere appoggiandosi a Osservatori Astronomici professionali.

Verso la fine del decennio, l'esigenza di mettere insieme le forze per organizzarsi e produrre risultati più sistematici aveva prodotto la costituzione di un “Gruppo Osservatori Planetari Italiani” (GOPI), sorto all'inizio come “Gruppo Osservatori di Giove” (1969), i cui primi responsabili furono M. Falorni, E. Ignesti, P. Senigalliesi.

Il GOPI pubblicò sulla rivista italiana dei professionisti (le “Memorie” della SAIt) più di un pregevole lavoro, fra cui si ricorda:

  • M. Falorni et al.: “Systematic Observations of Jupiter, apparition 1968-69”, Mem. SAIt, vol. 42, n. 1 (1971)
  • L. Pansecchi: “Seasonal Variation of the South Polar Cap of Mars”, Mem. SAIt, vol. 44, n. 1 (1973)

Sotto l'egida del GOPI, il Gruppo Astrofili Napoletani (GAN), guidato dai giovani fratelli Emilio e Paolo Sassone Corsi, organizzò uno studio sistematico di Saturno su base nazionale, che produsse risultati a partire dall'apparizione 1972-'73. Fu predisposta una scheda standard per le osservazioni visuali, in cui dovevano venire inserite stime di intensità luminosa, colore e misure di latitudine effettuate su disegni del pianeta. Ci si proponeva uno studio statistico delle piccole variazioni esibite dall'atmosfera di Saturno nel corso degli anni, studio poggiato su una base di dati per quanto possibile ampia.

Gli stessi Sassone Corsi produssero una mole notevole di osservazioni, usando il rifrattore da 18 cm messo a disposizione dall'Osservatorio Astronomico di Capodimonte (NA) e il riflettore Casségrain da 60 cm della Stazione Astrofisica Svedese di Anacapri (NA).

Le prime osservazioni di Saturno vennero riportate sul “Bollettino del GAN”, un foglio ciclostilato che uscì per alcuni anni, curato dai Sassone Corsi.

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